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Amministratore di condominio: compiti e responsabilità

Quante volte si pensa che l’amministratore di condominio sia un lavoro comodo, facile e poco impegnativo da portare avanti? Niente di più sbagliato. Amministrare e gestire uno o più condomini è un compito che richiede conoscenze, competenze e abilità sia in ambito legislativo e burocratico, sia relativamente a quelle soft skills che permettono all’amministratore di comprendere, gestire e mediare le richieste e le esigenze dei condomini.

Vediamo, quindi, quali sono i principali compiti e responsabilità dell’amministratore condominiale.

Compiti e responsabilità: cosa fa l’amministratore di condominio

In generale, possiamo dire che l’amministratore di condominio si occupa di:

  • Conduzione e regolamenti relativi alle parti comuni dell’edificio
  • Vigilanza e manutenzione dell’edificio
  • Erogazione delle spese per il mantenimento delle parti comuni
  • Osservanza delle norme relative
  • Convocazione delle assemblee
  • Raccolta esigenze dei condomini e mediazione tra esse

Si tratta ovviamente di un elenco molto sintetico che comprende diverse competenze e responsabilità, tutte normate a livello legislativo per tutta la durata del suo incarico che, da norma, è di un anno, su nomina dei condomini. Importante è che le sue attribuzioni sono sia di carattere amministrativo che esecutivo.

Chi può diventare amministratore di condominio?

Ovviamente elencare di seguito tutte le competenze e i compiti dell’amministratore condominiale risulterebbe lungo e anche stucchevole. Concentriamoci su quelle principali, riassunte prima, e chiediamoci: chi può essere un amministratore di condominio?

Non tutti, ovviamente. L’articolo 71 bis del Codice Civile specifica i requisiti necessari tra cui:

  • godere dei diritti civili
  • non essere stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione o sottoposti a misure di prevenzione diventate definitive
  • non essere interdetti dalla professione e non essere inseriti nell’elenco dei protesti cambiari
  • avere il diploma di scuola secondaria di secondo grado
  • aver frequentato un corso di formazione
  • essere periodicamente aggiornati sulla materia.

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